Silvia Sanna | La solitudine dell'anima

 Mostra d’arte contemporanea

 

Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, 2022
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, 2022
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, 2022
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, 2022

L’autoritratto si fa strumento di introspezione

La solitudine dell’anima è il progetto fotografico realizzato nel 2022 da Silvia Sanna, in mostra per la prima volta a Cagliari
allo Spazio e Movimento dal 4 al 25 febbraio 2023.
Curatela e testo critico sono di Ivana Salis, fotografie di Massimiliano Frau
e progetto grafico di Studio Deposito.

“La solitudine dell’anima” presenta una serie di autoritratti sui generis che emergono da un fondo cupo, specchio di una condizione angosciante e lacerante che ha la potenza distruttiva di isolarci dal mondo circostante, precludendo qualsiasi possibilità di dialogo, di prospettiva, di speranza.

L’autoritratto, mezzo prediletto nella poetica di Silvia Sanna, si fa in questi scatti esplorazione profonda di uno stato d’animo tanto diffuso quanto spesso ignorato, che può condurre a indicibili abissi di dolore.

Le fotografie dell’artista ci obbligano a confrontarci con le nostre fragilità e insicurezze, a una riflessione più ampia sulla nostra esistenza, sull’empatia e sull’indifferenza, sulla vita e sulla morte.

«Elementi del corpo:collo, spalle, pancia,bocca e lingua, torso, piedi e mani. Il buio, Nodi e segni che hanno la potenza del fendente, Silvia Sanna racchiude in dieci scatti il suo corpo, lavorando in modalità performativa e con l’autoritratto. Incarna una poetica femminile di lungo corso, dove il corpo è mezzo espressivo.

Usando la tecnica del contrasto, in cui le cromie si riducono al nero dello sfondo e alla parte di luce data dalle parti corporee e dagli oggetti, la sintesi della forma è tale da portare all’oscillazione tra realtà e astrazione. Tuttavia l’artista ha il potere di trasformare il suo corpo in logos, ogni fotogramma veicola un senso di costrizione, un silenzio nato dall’impotenza, una prigione. […]

Ogni immagine entra in relazione con l’analisi degli stati profondi dell’essere: l’eterno conflittotra eros e thanatos, il disequilibrio tra Es e Super-Io. La relazione tra il corpo e l’oggettoè espressione di questo moto incessante, che crea baratri e labirinti.

Il corpo non è mai rappresentato nella sua libertà, ma sempre in associazione a elementi che si traducono in minacce,generate da connessioni con l’altro o con noi stessi.

Le punte alla base del collo segnano un confine oltre il quale ci si può ferire, la lingua è chiusa in un modo stretto; muta. La bocca è tirata, deformata da pinze che le tolgono il suono. Il collo è al guinzaglio. La pancia è attaccata da punte conficcate nelle teneri carni, piedi e mani chiusi dentro ganci non possono librarsi nell’aria, una coppa risucchia la carne, la aspira, e ogni pulsazione di vita potrebbe cessare se alla minima vibrazione quella lama tagliasse la fragilità del mento.

È questa una narrazione, un corpo che si fa dimensione del presente, che porta le sue intime fragilità al cospetto delle crudeli brutalità di uomini contro uomini, e di uomini contro donne. […]»*

*Ivana Salis, “Silvia Sanna. La solitudine dell’anima”

Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, il pubblico dell'inaugurazione, Spazio e Movimento, Cagliari
Ivana Salis, Roberta Congiu e Malinena Pitturru, Oltre me, 2022 - Spazio e Movimento, Cagliari
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, l'artista con i visitatori, Spazio e Movimento, Cagliari
Dialoghi sulla solitudine, incontro con Anna Maria Pes allo Spazio e Movimento
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, visitatori all'inaugurazione, Spazio e Movimento, Cagliari
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, l'inaugurazione, Spazio e Movimento, Cagliari
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, conversazione con l'artista, Spazio e Movimento, Cagliari
Dialoghi sulla solitudine, incontro allo Spazio e Movimento
Silvia Sanna, La solitudine dell'anima, l'inaugurazione, Spazio e Movimento, Cagliari
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